Cari lettori e appassionati di Arti marziali, vi racconterò una bellissima esperienza che ho vissuto di persona e che reputo fondamentale nel mio percorso di crescita.
Dovete sapere che il M.Renzo Scalmati, (7 Dan di Karate Shotokan e 3′ Chieh di Kung Fu, Scuola Chang), ogni anno viene invitato in Russia dai propri allievi istruttori, che lo seguono ormai da più di vent’anni, per tenere dei seminari di specializzazione nelle città di Mosca, Serpukov e Tula.
Gli aspetti che mi incuriosirono maggiormente furono essenzialmente due: il primo è quello di vedere un Maestro di Karate italiano partire regolarmente per la Russia e tanti altri paesi nel mondo,con lo scopo di insegnare le arti marziali. Questo aspetto sarebbe già sufficiente per capire il valore dell’ insegnamento di questo Maestro.
Oltre a ciò però, si aggiunge un secondo fattore di estrema rilevanza, cioè il fatto che che la maggior parte di questi istruttori di arti marziali sono militari russi tra i migliori soldati scelti del paese. Questo aspetto mi mi fece comprendere meglio la relazione professionale che si è instaurata negli anni tra il M. Scalmati e i propri istruttori russi.
Ho cominciato a seguire il Maestro Scalmati nell’autunno del 2013 e quando nell’aprile del 2014, il Maestro Scalmati mi invitò in Russia con lui, non mi feci scappare l’occasione di vivere quell’esperienza di una settimana di stage in Russia.Vi racconterò qualche curioso aneddoto!
ITINERARIO DI VIAGGIO
Una volta giunti a Mosca, due simpatici istruttori di nome Yura e Sergey, ci accolsero in aeroporto con Bella, la giovane e paziente interprete che ci avrebbe assistito per tutta la settimana 24/24.! Il nostro programma prevedeva inizialmente uno stage di Kung Fu e Taichi Chuan, della durata di tre giorni, in una località alle porte della città di Serpukov, presso una colonia molto tranquilla e circondata da una fittissima foresta di pini.
Il luogo era perfetto per l’allenamento, silenzioso e indisturbato. Ricordo che gli unici rumori che sentivo erano lo scroscio della neve sotto i miei piedi e il fruscio dei pini al vento. Il gruppo, di circa 25 partecipanti tra ragazzi, adulti e non più giovani, non solo era entusiasta di rivedere il Maestro Scalmati dopo un anno di tempo dall’ultimo stage,ma si era anche organizzato perfettamente nel preparare colazioni, pranzi, merende e cene per trascorre il tempo libero insieme a noi. Gli allenamenti erano la mattina e il pomeriggio, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30.
La cosa divertente fu che nei momenti di “pausa”,quindi a colazione , a pranzo, dopo pranzo, a cena e dopo cena, questo gruppo affiatato di persone continuava a fare domande al Maestro Renzo Scalmati,il quale con entusiasmo e con l’aiuto dell’interprete, dava delle splendide risposte facendo anche esempi concreti alzandosi tra un piatto di minestra e l’altro!
Un dettaglio particolare che non ho ancora descritto è sicuramente legato alla “mite” temperatura della palestra, che si aggirava intorno a 0,5 e -1 gradi centigradi. Sotto le nostre divise indossavamo tute, calze e scarpette e molti di noi avevano anche la cuffia di lana. Allenarsi a questa temperatura più rigida, fu per me un’esperienza nuova e molti furono gli spunti di riflessione che abbiamo potuto fare insieme al Maestro sul tema della respirazione e dello stretching.
Alla fine di questi tre giorni intensi, trascorsi in questo ambiente così favorevole per la pratica del meditativo e riflessivo Taichi Chuan, ci siamo letteralmente catapultati nel dinamismo delle città di Serpukov e Tula, per dare inizio allo stage di karate. E’ come se le condizioni ambientali fossero state scelte sulla base delle differenti discipline marziali.
Ci trovammo così nella città di Serpukov, dopo aver trascorso circa due ore di macchina in compagnia di Yura e Sergey, gli istruttori di Kung Fu, ormai appagati dal proprio stage e ora in veste di guida per la continuazione del nostro viaggio.
Una volta raggiunto l’albergo,dove ho personalmente rischiato il “linciaggio” dopo aver esibito una carta American Express alla Reception, si presenta nella Hall un omino di circa 1,60 cm, con barba e capelli bianchi. Si tratta del famosissimo Maestro Vitaly Safronov, amico fedele del maestro Scalmati e grandissimo esperto ed appassionato di Judo.
NELLA PALESTRA DEL MAESTRO VITALY
Il Maestro Renzo Scalmati mi raccontò un aneddoto meraviglioso sul Maestro Vitaly.
Nel 2012 questo simpatico personaggio,decise di percorrere circa 5km di strada a piedi, attraversando un bosco, a -20 gradi sotto zero e con 39 di febbre, per salutare il suo amico Renzo Scalmati prima del suo rientro in Italia. Il M.Scalmati mi disse: “Se c’è una persona che più si avvicina alla purezza vera d’animo, quella è il Maestro Vitaly.Vedi Marco..Il Maestro Vitaly è come il “Maestro Fassi”.
Nel men che non si dica mi ritrovai a parlare in inglese con il M.Vitaly e non volevo più smettere. Mi racconto’ moltissime storie sull’ avvento del Judo in Russia e vi consiglio di leggere la sua intervista al link di cui sopra.
Lo stage di Karate iniziò il giorno successivo, proprio presso la palestra del Maestro Vitaly Safronov, molto spaziosa e caratterizzata da una pavimentazione molto antica. I maestri di Karate ci accolsero con i propri allievi e aspettavano con impazienza l’arrivo del proprio Maestro italiano Renzo Scalmati. Da questo giorno in avanti cominciammo a fare degli allenamenti molto intensi e vidi fare dal Maestro cose spettacolari e con una precisione chirurgica.
I vari maestri russi, molti dei quali militari e mediamente alti 1.85 x 80 kg, una volta chiamati in causa cercavano di dare il proprio meglio, per dimostrare al Maestro Scalmati e ai loro allievi diretti, il proprio spessore tecnico. Nonostante le loro elevate abilità, la differenza di età rispetto al Maestro e il grande impegno messo in quel momento di “prova”, nulla poterono fare contro l’esperienza. Si ritrovavano ripetutamente al tappeto e con i nostri sguardi puntati come i riflettori.
Questi allenamenti furono davvero molto interessanti e mi hanno fatto capire l’importanza di prendere spunto dai praticanti più bravi di me e soprattutto di non darsi mai dei limiti di crescita.
ARRIVANO I KAZAKISTANI
Durante il pranzo del secondo giorno di permanenza nella città di Serpukov, accadde qualcosa di veramente eccezionale. Vidi all’improvviso il Maestro Scalmati e il M. Bertoni, indirizzare il loro sguardo verso la porta d’ingresso del ristorante e alzarsi in fretta e furia. Al momento pensai ad un attacco improvviso da parte di qualche “nemico del Maestro”, ma in realtà si trattava di un momento speciale.
Erano giunti dal kazakistan due allievi del Maestro Renzo Scalmati, affamati ed assetati dopo un viaggio di circa 20 ore e prendendo ogni tipo di mezzo di trasporto. Si trattava di Tarask e Uwan entrambi con gli occhi a mandorla.
Il primo era un omone di 1.90 cm e dalla corporatura veramente robustissima, l’altro un ragazzino di circa 14 anni di una cortesia infinita. In un lampo nacque una bellissima amicizia.
Questi due ragazzi avrebbero fatto in totale 40 ore di viaggio tra andata e ritorno, per poter partecipare a soli due giorni di stage con il maestro Scalmati. Un gesto di grande affetto e gratitudine.
Subito lo stesso giorno, durante la seduta di allenamento pomeridiana, ebbi la fortuna di “assaggiare” una ventina di De Ashi barai di Tarask direttamente sulle tibie. E’ stata un’esperienza che ricorderò a lungo! Ogni volta che finivo con la faccia per terra, dopo aver ricevuto l’ennesima spazzata, lui mi tirava su con una cortesia infinta.
Rimarrà altrettanto indelebile nei miei ricordi il comportamento virtuoso del Maestro Scalmati, quando lo vidi restituire ai due ragazzi Kazakistani le quote da loro versate per lo stage.
“Voi vi fate 40 ore di viaggio, cambiando ogni tipo di mezzo e facendo sacrifici economici per essere qui con me ed io dovrei chiedervi anche un compenso per lo stage?Ma scherzi davvero???”
Questa è tra le frasi più belle che gli ho sentito dire, perchè le arti marziali e il denaro dovrebbero andare in due direzioni opposte. Trascorrevo le mie serate ad annotarmi tutti questi aneddoti con un bel diario di viaggio e sono molto felice di aver fatto questa bellissima esperienza di vita.
Mancava solo un giorno al nostro rientro, ma in così poco tempo gli istruttori come Yura e Sergey, il Maestro Vitaly e i kazakistani, erano diventate persone estremamente piacevoli con cui trascorrere il mio tempo e posso solo sperare di incontrarle tutte alla prossima occasione!!
Marco Renne
Seishi Karate-Do